la CULTURA del GIOCO in ITALIA

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axelot
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uno dei problemi maggiori in Italia è l'assenza totale della cultura del gioco.il giocatore compulsivo nasconde i suoi problemi anche per l'astio che c'è contro chi gioca andando a negare con maggior forza il suo problema. non dico che nel resto del mondo non vi siano gli stessi problemi ma ritengo siano affrontati meglio e più tempestivamente.con più di 30 mila miliardi versati all'erarioogni anno attraverso il gioco possibile non si riesca a stanziare qualcosa per migliorare il rapporto giocatore società,oltre la frasetta alla fine degli spot aams su GIOCA CON MODERAZIONE e v...........oooooooooooooooo non vogliamo dirglielo?
in italia chi gioca è un criminale anzi ci sono diverse categorie scommettitori ippici più criminali di altri,poi a scalare fino al superenalotto che è diventato un quasi dovere del cittadino. ecco il superenalotto gioco al quale anche un'ameba decelebrata può con le schedine precompilate partecipare e che sai già di aver una possibilità su miliardi di vincereeppure giochi.
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Slot
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Siamo tutti esseri umani
inclini a sbagliare.

Guardate un po' questo link

ha dell'incredibile.... :censored:

http://www.striscialanotizia.mediaset.i ... html?14302

Un saluto a tutti.
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Un milione di 'malati' d'azzardo,indagine com.Affari sociali

Purtroppo, non tutti riescono ad entrare nell'ottica del gioco come un puro divertimento o un passatempo che non provochi danni economici rilevanti.


(ANSA) - ROMA, 23 FEB - Piu' di un milione di italiani 'colpiti dal virus' del gioco d'azzardo, ma una malattia, la ludopatia, che non e' riconosciuta come tale dal Servizio sanitario nazionale e che quindi viene individuata e curata con difficolta'. Per questi motivi, dopo l'allarme lanciato nei mesi scorsi dalla commissione Antimafia (che ha esaminato l'aspetto delle infiltrazioni della criminalita' organizzata), la commissione Affari Sociali della Camera ha deliberato una indagine conoscitiva sugli ''aspetti socio-sanitari della dipendenza da gioco d'azzardo''. Nel giro di pochi mesi (il termine per l'indagine e' stato infatti fissato al 31 luglio), la commissione si propone di sentire intanto i ministri della Salute, Renato Balduzzi, del Lavoro, Elsa Fornero, e della Giustizia, Paola Severino, oltre alle associazioni e agli operatori che si occupano del problema (dal Gruppo Abele a Libera, alla Federazione italiana degli operatori dei servizi dipendenze). L'obiettivo e' quello da un lato di avere dati aggiornati sulle dimensioni e sull'incidenza per fascie d'eta' del fenomeno, dall'altro di individuare gli elementi della patologia del gioco 'compulsivo' al fine di indirizzare il governo non solo a predisporre iniziative legislative adeguate, ma anche a valutare l'inserimento della patologia nei Livelli essenziali di assistenza, in modo da poter garantire a chi ne soffre di essere preso in carico dal Ssn, con un modello di cura ''uniforme su tutto il territorio nazionale''. (ANSA).


BAGNASCO/ Il gioco d’azzardo? E’ una vera emergenza sociale

venerdì 24 febbraio 2012

una legge che rende "schiavi" i nostri figli

Parlando del gioco d’azzardo, l’arcivescovo di Genova non ha esitato a definirlo una «vera emergenza sociale». Così si è espresso oggi, nel corso della chiusura del convegno svoltosi a Genova su “Gioco d’azzardo e usura”, paragonando la pratica ad una piovra che allunga in tentacoli mortali «promettendo molto e sradicando moltissimo, non di rado». Il problema, secondo il cardinale, è che quando si inseguono queste fantomatiche chimere e i sogni di guadagni facili, accade spesso che non resti in mano nient’altro che cenere; tuttavia, rimane la necessità di sbarcare il lunario, di mantenere sé e, magari, la propria famiglia. Al che, per riuscire nell’impresa non resta altra strada che identificare metodi alternativi, non di rado al limite della legalità. A tal proposito, il presidente dei vescovi italiani, ha snocciolato una serie di dati inquietanti, quali la presenza, in Italia, di un milione e 800mila giocatori a rischi, 800mila dei quali si possono a tutti gli effetti definire malati, dato che sarebbero affetti da patologie compulsive. Tra le altra cose, nello scorso anno, sono stati bruciati – ha sempre ricordato il cardinale – qualcosa come 80 miliardi, il doppio della manovra Salva Italia del governo. A tal proposito, la strada per sanare il malessere è quella di «invocare per noi e per il Paese è una cultura diversa da quella che viene mediata continuamente e che respiriamo; una cultura che non ci è estranea ma che dobbiamo tutti richiamare alla coscienza». Secondo Bagnasco, in particolare, è necessario correggere quelle storture educative che se non vengono adeguatamente riprese conducono a coltivare vane illusioni che portano a infelicità e depressione. «L’opera educativa – al contrario, fa presente - aiuta ad una presa di coscienza serena e onesta di se stessi, delle proprie capacità, senza depressioni e senza presunzioni; allena ad avere la misura delle cose, anche delle aspettative». A tal proposito, l’arcivescovo ha rivolto un appello affinché la famiglia non sia lasciata, all’interno della società, sola a se stessa. L’auspicio, in sostanza, è che l’intera società diventi educativa.

Un saluto.
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