Iniziative per combattere il gioco d'azzardo

Rispondi
Avatar utente
Slot
Vincita $18.00
Messaggi: 279
Iscritto il: 27 apr 2011, 13:58
Località: Los Angeles

<<Troppi malati di gioco, tolgo le slot dal bar >>

Lodevole iniziativa di un gestore di un bar .

TRENTO. «Se uno esagera con l'alcol, ho qualche possibilità di fermarlo. Con il gioco no, è diverso. La gente non si ferma. E così si rovina». Ivan Fontana, gestore del bar Perini, ha preso una decisione forte: ha tolto le due slot machine che aveva nel suo locale. Al loro posto quiz e sudoku da 1 euro a partita. Ha rinunciato a un guadagno da 20 mila euro l'anno. «Ora spero che i clienti capiscano».

Ivan Fontana, 42 anni, gestisce il bar di via Perini dal 2009. Siamo a San Pio X, quartiere popolare, via di uffici e qualche negozio. Molto passaggio, «ma qui non siamo nel Giro al Sass - avverte Fontana - qui i clienti devi tenerteli stretti altrimenti rischi di chiudere».

Fontana, com'è arrivato alla decisione di togliere le slot machine? Da quanto tempo le aveva installate al bar?
Ho preso in gestione il bar nel 2009. Le ho messe subito, all'inizio. Era la prima volta, si guadagnava bene. E il gioco da parte dei clienti mi sembrava un'attività normalissima, uno svago come un altro dopo il caffè.

Quando ha notato che qualcosa stava cambiando?
Nell'ultimo anno. Mi sono accorto che per tanta gente il gioco era ormai a livelli compulsivi, stava diventando una malattia. Vede, se una persona entra al bar e comincia a bere troppo, io come barista ho qualche possibilità di intervenire. Il mio compito è parlarle, distrarla, provare a farla desistere, inventarmi una scusa per evitare di continuare a servirle alcolici. Ma con il gioco è tutto diverso.

In che senso diverso?
ong>Chi gioca non si ferma, non sente ragione. Soprattutto, è difficile se non impossibile per me intervenire. Se dici qualcosa la risposta tipica che può arrivarti è: "Sono soldi miei". Ti zittiscono così.

Chi erano i giocatori del suo bar?
Direi dai quarantenni in su. Anche anziani, donne soprattutto, le stesse che puoi trovare a giocare anche all'edicola: si vede che si vergognano, preferiscono quando la slot machine è appartata. L'idea che mi sono fatto è che si tratta di persone deluse e forse sole, che si guardano indietro e hanno la sensazione di non aver costruito niente. Così si affidano al gioco, alla fortuna.

Con la speranza di cambiare vita, come promette la pubblicità?
Sì, probabilmente è così. La pubblicità in questo senso influenza molto, in questo momento di difficoltà economica soprattutto. I dati del resto lo dimostrano: paradossalmente, più povertà c'è e più aumenta il gioco d'azzardo. E poi se vinci una volta, sei drogato e continui. Non c'è niente che ti ferma.

Cosa l'ha spinta a togliere le macchinette?
Voglio chiarire una cosa: io non sono contrario alle slot machine in sè, tanto che le avevo messe nel mio bar. Va benissimo che ci siano le sale giochi, il problema è evitare di installare macchinette ovunque. Perché se ho una figlia robusta, non la metto di fronte a un tavolo pieno di cioccolata. La stessa cosa vale per il gioco. Trovarsi un videopoker davanti, per chi è fragile, diventa un incentivo potentissimo ad usarlo. E siccome la slot paga, nel 75% dei casi, continui a giocare e non ti fermi.

Quanto arrivavano a giocare in denaro i suoi clienti?
Non saprei dire, ma vedevo gente sempre più assuefatta. Per un mio amico è diventata una malattia e ci è ricascato. Allora l'anno scorso ho deciso e ho tolto una delle due slot. L'effetto si è visto rapidamente, il guadagno si è dimezzato.

Poi ha deciso di togliere anche la seconda...
Sì, i clienti si erano già accorti che a me dava fastidio. Al posto dei videopoker ho messo Photoplayer, che poi sono i giochi di una volta. Un euro a partita, ci sono i quiz, il sudoku... La gente mi pare che si diverta. Credo che se facessero la playstation da bar sarebbe bello, un modo per socializzare e rilassarsi.

Preoccupato per l'impatto sugli incassi?
Sono diminuiti, indubbiamente. Ma al di là degli incassi, mi dispiace per chi giocava con il resto del caffè, in modo tranquillo, per divertirsi qualche minuto. Spero che la gente comunque alla fine capisca. Sa, qui siamo in periferia e i clienti te li devi tenere ben stretti. 17 febbraio 2012


: Groupwave : Grande Ivan !!!
Starcasino

2000€ cashback

Snai

100% fino a 1.000€

Pokerstars

500 free spins

Avatar utente
Slot
Vincita $18.00
Messaggi: 279
Iscritto il: 27 apr 2011, 13:58
Località: Los Angeles

UTE E GIOCO D’AZZARDO, MALATTIA SPINTA DALLO STATO


Scritto da Katia Balbo
Lunedì 05 Marzo 2012 07:00




Sognare di vincere una cospicua somma di denaro per potersi assicurare un futuro roseo, e investire qualche moneta in un gioco che prometta una vincita succulenta, chi di noi non l’ha mai fatto? Ma non facciamoci troppe illusioni, e cerchiamo di capire quando il gioco da “vizio” diventa comportamento patologico, malattia che il soggetto subisce e che lo priva di qualsiasi cosa.

“Se Questo è un gioco” l’ultima epidemia del gioco d’azzardo, è il tema della conferenza promossa dall’Università della Terza Età, svoltasi sabato 3 marzo presso il liceo classico “P. Virgilio Marone”.

La sorridente presidentessa dell’UTE, Giovanna Viterbo, ha introdotto la relatrice dottoressa Giusi Lombardo, che ha saputo catturare l’interesse dei presenti su un argomento molto attuale: la dipendenza dal gioco d’azzardo. La dottoressa ha parlato di “nuove dipendenze” che allo stesso livello delle dipendenze da sostanze chimiche (droga, alcol, fumo) possono portare l’uomo a diventare schiavo di alcuni comportamenti che se ripetuti nel tempo, diventano patologici.

Si tratta delle dipendenze da Internet, da shopping, da sesso, da cibo, da relazioni affettive e appunto da gioco d’azzardo.

Nello specifico il giocatore d’azzardo patologico, identificato dalla sigla GAP, è quell’individuo incapace di resistere all’impulso di giocare e il suo comportamento, reiterato nel tempo, compromette e distrugge le relazioni personali, familiari e lavorative.

Nel gioco, afferma la dottoressa, non ci sono regole, non c’è il principio di realtà e s’insinua nell’individuo l’idea che il cambiamento non debba basarsi sul lavoro, ma attraverso “salti economici” determinati da un’ipotetica vincita, ci si lascia sedurre dall’idea che giocando si possa incrementare il proprio patrimonio specie in tempi di crisi come questi, dove si guarda al futuro non come una promessa, ma come una minaccia. Il giocatore patologico, gioca anche per evadere da una realtà che non piace, per ricercare sensazioni forti, per provare il brivido del rischio e sfuggire alla routine quotidiana.

Il gioco d’azzardo coinvolge gli individui di ogni categoria e ceto sociale, ed è in crescita esponenziale e, come tutte le dipendenze, è una malattia cronica che per essere curata ha bisogno di un intervento terapeutico.

Statisticamente oggi si può affermare che quella del gioco d’azzardo è la terza industria del paese dopo Fiat ed Enel l’unica a non conoscere crisi o flessioni in periodi di recessioni, la situazione attuale fa dell’Italia uno degli ultimi paesi sviluppati, per quanto concerne la lotta a questa patologia, ed uno dei primi per quanto concerne i costi che questa malattia comporta.

La dottoressa Giusi Lombardo ha concluso la sua conferenza sottolineando la “lungimiranza” dello Stato che propone sempre nuovi giochi e incentiva allo stesso con spot persuasivi e non si cura di legiferare in termini di salute!


Ci tengo inoltre a sottolineare (purtroppo) che nel forum del cestep, in questi giorni, si sono susseguite una serie di iscrizioni, di utenti in cerca di aiuto, per essersi resi conto di avere un problema con il gioco.

Un saluto .
Avatar utente
Slot
Vincita $18.00
Messaggi: 279
Iscritto il: 27 apr 2011, 13:58
Località: Los Angeles

giovedì 12 aprile 2012
Sardegna: Udc, presentata proposta di legge su gioco azzardo


(AGENPARL) - Cagliari,12 apr - La proposta di legge, presentata dai Consiglieri regionali STERI - BIANCAREDDU - CAPPAI - CONTU Felice - OBINU, del Gruppo Consiliare UDC su "Disposizioni per l'accesso consapevole e responsabil e al gioco lecito", ha come scopo quello di prevenire i fenomeni di dipendenza dal gioco d'azzardo.
In particolare , con la presente legge, la Regione Sardegna nell'ambito delle competenze in materia di tutela della salute e di politiche sociali, detta disposizioni per promuovere un accesso consapevole, misurato e responsabile al gioco lecito, nelle diverse forme previste dalla normativa vigente, al fine di prevenire l'insorgere di fenomeni di dipendenza salvaguardando le fasce di popolazione più deboli e maggiormente vulnerabili.

Dichiara il primo firmatario, On.le Giulio Steri: "Con questa proposta di legge, il gruppo UDC del Consiglio regionale sposa l'iniziativa che sta promuovendo il partito a livello nazionale su proposta dell'On.le Silvia Noè, Presidente Gruppo UDC - Regione Emilia Romagna. Vogliamo porre all'attenzione delle istituzioni sarde sul proliferare delle persone dipendenti dal gioco d'azzardo. Preoccupanti sono in particolare i dati dell'Agenzia della Sanità, che confermano il fatto che a giocare sono il 66% dei disoccupati ed il 47% degli indigenti e nel gioco si registra una altissima incidenza di suicidi, come la forte possibilità di dipendenza costituita anche dalla presenza di ritmi sensoriali importanti acustico luminosi in grado di influenzare le persone. Per arginare questo proponiamo: il sostegno dell'Amministrazione regionale all'attività delle associazioni e delle organizzazioni di volontariato impegnate nella presa in carico delle problematiche correlate al gioco; campagne di sensibilizzazione e informazione; campagne di formazione e sensibilizzazione per la prevenzione e la cura della dipendenza da gioco, indirizzate prioritariamente ai giovani ed alle fasce sociali più svantaggiate".
Avatar utente
Roger
Vincita $690.00
Messaggi: 903
Iscritto il: 15 gen 2010, 13:49

Bellissime parole a cui sono d'accordo, ma sono solo parole non vedo concretezza!
Avatar utente
Slot
Vincita $18.00
Messaggi: 279
Iscritto il: 27 apr 2011, 13:58
Località: Los Angeles

Salve a tutti.
devo dire che era un po' che non mi collegavo al forum.
Ho letto alcune discussioni e ho visto nuovi ingressi .

Io nel mio piccolo , sto continuando la mia "crociata"per combattere il gioco d'azzardo patologico,
ho aperto anche una pagina su facebook, supportata da diversi gruppi di autoaiuto (se puo' interessare qualcuno, a disposizione)
e da molti gruppi "noslot", nonchè da testimonianze di ex giocatori, familiari ,ecc,ecc, che loro malgrado, si sono trovati avolti nelle spire del gioco d'azzardo.

Se qualcuno avesse il dubbio di aver speso troppi soldi nel gioco
se avete un sentore, un dubbio , di esservi accostati in modo errato, esagerato al gioco,
se vi siete accorti di passare troppo ore dedicate al gioco,
se pensate di essere caduti nel patologico
non esitate a raccontare la vostra storia in questa sezione dedicata del forum,
o a contattarmi con un mp.

Un saluto a tutti e mi raccomando, occhi sempre aperti.
Avatar utente
Slot
Vincita $18.00
Messaggi: 279
Iscritto il: 27 apr 2011, 13:58
Località: Los Angeles

Gioco d'azzardo. Lo sciopero e il premio
12-06-2013 di Carlo Cefaloni
fonte: Città Nuova

La proposta è quella di prendere un caffè nei locali che hanno chiuso con le slot. Spiegare e diffondere i motivi di questo agire premia i commercianti e crea una comunità capace di incidere anche sulle decisioni legislative. Il commento di Matteo Iori, della campagna “Mettiamoci in gioco” all'idea degli economisti Becchetti, Bruni e Pelligra


Chi governa la città? Se non bastano interi palazzi e negozi specializzati nel gioco a diffondere la rincorsa disperata al denaro, ora che vengono invasi anche i bar con insegne luccicanti a segnalare “sale slot” all’interno del locale da sempre simbolo della convivialità italiana, ci si domanda quale indirizzo politico trasversale alla destra e alla sinistra governi le nostre istituzioni.

I sindaci lamentano di non avere potere in materia e possono solo chiedere di cambiare la legge. Non possiamo davvero far nulla per sostenere quegli esercenti che si rifiutano di pagare l’affitto del locale con i proventi delle macchinette mangiasoldi? Chi lo fa, in tempo di crisi, compie un atto eroico se si tiene conto che solo nei primi 4 mesi del 2013 ben 4 mila aziende aderenti alla Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) hanno chiuso i battenti, aggiungendosi alle 32 mila del quadriennio 2008-2012.

La proposta avanzata da economisti come Luigino Bruni, Leonardo Becchetti e Vittorio Pelligra parte dall'agire personale: decidere di prendere il caffè solo nei locali liberati dall’ipoteca del gioco d’azzardo. Una scelta che se osservata da un numero elevato di persone convinte a rendere pubblica la motivazione del proprio gesto, finisce per incidere a livello sociale e politico. Ne sono convinti quelli del cash mob, l’iniziativa nata negli Usa per organizzare festosi acquisti di massa in negozi che meritano di essere sostenuti.

Bisogna rendere riconoscibile e meritevole di stima concreta il negozio e il proprietario che hanno deciso di non scommettere sulle macchinette rischiando entrate sicure. Alla radice di questa scelta non c’è un ragionamento buonista o moralista, ma una concezione di uomo e società che esprime il filone etico dell’economia civile a cui si aggiungono le valutazioni del pensiero economico internazionale in tema di sviluppo e e declino.

Sulla proposta rilanciata da Luigino Bruni in una intervista all’eco di Bergamo abbiamo chiesto il parere di Matteo Iori, presidente del Conagga (Coordinamento nazionale gruppi per giocatori d’azzardo), tra i primi sostenitori della campagna Mettiamoci in gioco

Che margini di incidenza può avere, a suo giudizio, questa scelta di premiare i locali "no slot"?

«Reputo questa forma di azione molto importante; non tanto perché la trovo premiante da un punto di vista economico nel “costringere” gli esercenti a togliere le slot machine, quanto per il valore culturale che è insito all’azione. Da un punto di vista economico sappiamo che nel 2011 ogni slot machine italiana, in media, ha portato agli esercenti un ricavo mensile netto di 540 euro. Ciò significa che con 3-4 slot machine un esercente in media si poteva pagare l’affitto del bar. Per questo motivo dubito che qualche cliente che evita la consumazione possa davvero rappresentare una messa in discussione economica del business dell’azzardo.

Ma allo stesso tempo sono assolutamente favorevole a questa azione per la crescita culturale che comporta. Dei clienti che non fanno una consumazione e che manifestano con chiarezza il loro disappunto e il motivo della loro azione, diventano una splendida occasione di riflessione per tanti altri clienti e per gli esercenti stessi. A Reggio Emilia, città nella quale vivo, abbiamo più volte sperimentato qualche azione analoga. Nonostante le perplessità sollevate e alcune critiche, non sono mancati i plausi di altri clienti e anche le reazioni comprensive degli esercenti che spesso si dicevano a loro volta in difficoltà e in crisi personale per la gestione di questi giochi d’azzardo».

Quale forma di premio concreta potrebbe aiutare gli esercenti responsabili ?

«Da alcuni mesi sto collaborando per la costruzione di una proposta di legge sul gioco d’azzardo nella regione Emilia Romagna. Tra le proposte inserite c'è quella di una serie di attenzioni per gli esercenti che scelgono di non promuovere proposte d’azzardo. E in particolare si garantisce una vetrofania con il marchio SlotfreER (dove ER sta per Emilia Romagna), delle possibili riduzioni fiscali legate a tasse regionali e possibili riduzioni fiscali legate alle tasse locali o maggiori permessi (ad esempio per aperture distese in estate o vendite di prodotti di valenza regionale come i biglietti dei treni od altro).

Anche in questo caso a mio avviso nessuna di questa proposte rappresenterebbe una premialità economica sufficiente per risarcire l’esercente dei minori ricavi dati dalle slot tolte, ma sarebbe piuttosto un ulteriore motivo per spingere i gestori più sensibili a fare questa scelta per motivare ancora più persone al consumo consapevole e critico».

Ma esiste una possibilità di incidere sui grandi gruppi che incentivano la diffusione del gioco d’azzardo?

«Non mi interessa particolarmente mettere in difficoltà nessuno, mi interessa piuttosto evitare che continui questa diffusione di gioco e l’assenza di tutela per le persone più fragili che ne diventano dipendenti. Per ridurre questa diffusione basterebbe diminuire il payout (i soldi in vincite per i giocatori) e questo porterebbe meno persone a giocare. Poi si potrebbero aumentare le tasse della filiera del gioco e questo renderebbe l’affare molto meno interessante per le aziende, e infine dare i fondi ricavati da queste due voci allo Stato per la cura dei giocatori patologici, per la ricerca, per le attività di prevenzione e informazione sui rischi. E’ ovvio che una cosa del genere dovrebbe essere una chiara scelta politica a livello nazionale e non a portata del singolo cittadino. Ma il cittadino può già fare molto: attraverso il consumo critico già indicato e non dando per scontata questa situazione, e chiedendo ai propri politici locali scelte chiare in questo campo».

Quale provvedimento d’urgenza potrebbe adottare il governo con il parlamento attuale per sostenere comportamenti virtuosi in questo campo?

«Basterebbe costruire un fondo che preveda che l’1% dei fondi spesi al gioco d’azzardo siano destinati a cura, trattamento, ricerca, prevenzione sul gioco d’azzardo e una parte si potrebbe legare a riduzione di imposte per chi sceglie di eliminare le proposte di gioco d’azzardo. Finanziando questa percentuale con un terzo proveniente da minori vincite per i giocatori, con un terzo proveniente dall’aumento delle tasse per la filiera industriale del gioco, e con l’ultimo terzo con risorse proprie. In questo modo lo Stato riconoscerebbe la propria diretta responsabilità nell'avere continuato a promuovere giochi d’azzardo per fare cassa sulle spalle dei cittadini più fragili».
Avatar utente
Slot
Vincita $18.00
Messaggi: 279
Iscritto il: 27 apr 2011, 13:58
Località: Los Angeles

22 società di gioco online in Bulgaria nella black list


MARTEDÌ 18 GIUGNO 2013 09:13

Con la nuova legge di gioco in Bulgaria si richiede a tutti gli operatori online di acquisire una licenza di gioco nello Stato. Ma per ventidue aziende di gioco online la situazione è rimasta bloccata. Con i loro indirizzi Ip ormai bloccati, alcune grandi società di gioco come Bet365, Ladbrokes, 888, Bet-at-Home, BetFred, Betfair e Sportingbet si sono ritrovate senza una licenza di gioco nel paese.

È interessante notare che al momento la lista nera non comprende altri siti di poker online.

Solo tre operatori locali titolari di una licenza sono in grado di continuare ad offrire gioco d'azzardo online. Due sono di proprietà dello Stato, Bulgarian Sport Totalisator, e uno è privato, Eurofootball di Eurobet.

Tutti coloro che sono stati nominati sulla lista nera possono impugnare la decisione o addirittura richiedere una licenza statale. Gli osservatori affermano che in Bulgaria il processo di autorizzazione è stato molto lento e gli operatori che sperano di ricevere una licenza potrebbero stare molti mesi in attesa di approvazione.

Le aziende che non vogliono una licenza dovranno pagare le tasse sui loro profitti, e in Bulgaria la tassazione sul gioco d'azzardo onlinesi attesta intorno al 10% sul profitto, e gli operatori lamentano sia troppo alta.

Fonte: www.gioconews.it
Avatar utente
Slot
Vincita $18.00
Messaggi: 279
Iscritto il: 27 apr 2011, 13:58
Località: Los Angeles

Slotmob: al via la campagna di sensibilizzazione sulle conseguenze del gioco d'azzardo

Comincia a Milano, Biella e Teramo la campagna nazionale Slotmob per sensibilizzare sulle conseguenze del gioco d'azzardo, ormai appuntamento quotidiano per milioni di italiani, e premiare quei bar che decidono di limitare gli incassi facendo a meno delle slot machine.

L'iniziativa nasce dalla volontà degli economisti Luigino Bruni, Leonardo Becchetti e Vittorio Pelligra insieme alla rivista Vita e alle associazioni riunite nel Movimento No Slot, e prevede appuntamenti aperti al pubblico nei bar delle città italiane dove sarà possibile incontrare esperti nella lotta al gioco d'azzardo. L'idea di Slotmob è quella di prendere il caffé soltanto negli esercizi che abbiano bandito la presenza delle macchinette, ovvero nei bar NoSlot.

Il primo appuntamento avverrà domani a Biella, sabato sarà la volta di Milano e Teramo e nei giorni successivi gli incontri si sposteranno a Cagliari, Palermo, Trento, Reggio Emilia, Cremona, Macerata e Roma. Gli Slotmob avverranno a partire dalla mattina per sensibilizzare i clienti durante l'ora del cornetto e in alcune occasioni organizzando una colazione solidale per sostenere anche economicamente il gestore del bar. A Biella parteciperanno anche gli alunni delle scuole.

Il Movimento No Slot richiama da tempo sulla necessità di regolare il gioco d'azzardo, entrato nelle abitudini nazionali. Ogni italiano spende 1200 euro l'anno in giochi come Lotto, Gratta&Vinci e slot machine. Le somme destinate al gioco sono cresciute da 13,4 miliardi nel 2000 a 130 miliardi nel 2012. Si calcola che 800mila italiani soffrano di ludopatia.


Huffingtownpost.it sett 2013



ed ancora

VIA LE SLOT MACHINES DAL MIO BAR

http://www.famigliacristiana.it/articol ... hines.aspx
Avatar utente
teoteo
Vincita $690.00
Messaggi: 913
Iscritto il: 24 nov 2009, 12:12

Interessante, però ho idea che difficilmente funzionerà...

Molti bar in certe ore del giorno hanno clienti SOLO perchè ci sono le macchinette, altrimenti sarebbero vuoti...

Difficile che volontariamente tutti i bar si mettano d'accordo per togliere le macchinette, credo sia più facile che gli sciacalli approfittino delle iniziative di baristi onesti per accaparrarsi quanti più malati di slot sia possibile!
Avatar utente
Slot
Vincita $18.00
Messaggi: 279
Iscritto il: 27 apr 2011, 13:58
Località: Los Angeles

Sono già intanti ad avere tolto le slotmachine dai loro locali,
stufi piu' che altro di vedere i clienti rovinarsi con le infernali macchinette,
e rinunciando a dei guadagni anche consistenti.

Basta fare un giro sul web per documenrtarsi nello specifico.

Io credo che ci sia un'inversione di tendenza Teo.
Ne riparliamo nel 2014

Un saluto !!
Avatar utente
Slot
Vincita $18.00
Messaggi: 279
Iscritto il: 27 apr 2011, 13:58
Località: Los Angeles

Azzardo: approvato l’obbligo di pagamento elettronico nominale



Nel corso dell’esame del testo unificato della proposta di legge contro il gioco d’azzardo patologico, la XII Commissione Affari sociali della Camera ha approvato l'emendamento di Lorenzo Basso (Pd) che consentirà di identificare sempre il giocatore e la provenienza del denaro

Nel corso dell’esame del testo unificato della proposta di legge contro il gioco d’azzardo patologico, la XII Commissione Affari sociali della Camera ha approvato l'emendamento Basso 8.24 che prevede l’obbligo di pagamento elettronico per slot machine, video-lottery e gioco on line. Consentirà di identificare sempre il giocatore e la provenienza del denaro.

«È un passo avanti decisivo sul fronte della tracciabilità del denaro speso nel gioco d'azzardo», commenta l’on. Lorenzo Basso, primo firmatario dell’emendamento e coordinatore dell’intergruppo parlamentare sul gioco d’azzardo. «Sappiamo infatti che anche l’azzardo legale è utilizzato delle mafie come strumento per ripulire il “denaro sporco” e per alimentare l'usura. Con l’obbligo di utilizzo delle carte elettroniche nominative questo tipo di riciclaggio non sarà più possibile».

Ora “la palla” passa all'Aula della Camera e poi a quella del Senato, nella speranza che non ci sia nessuno che cerchi di bloccare questo provvedimento che porterebbe trasparenza e pulizia in un settore pesantemente segnato da terribili fatti di cronaca nera.

Gli sforzi no slot della legislatura cominciano ad essere numerosi e coordianti. Per questo abbiamo pensato di fare un piccolo vademecum che riassuma il percorso fin qui affrontato.

Breve cronistoria dell’impegno parlamentare nella XVII legislatura:

26 febbraio 2013 - elezioni politiche

27 marzo 2013 - presentata PDL 574, che prevede il divieto assoluto di pubblicità e le distanze minime e che confluirà nella delega fiscale

26 giugno 2013 - inizia l’esame in Commissione alla Camera della delega fiscale

3 luglio 2013 - viene costituito l’intergruppo parlamentare sui temi del gioco d’azzardo

25 settembre 2013 - la Camera approva il testo della delega fiscale; grazie agli emendamenti proposti dall’intergruppo il testo compie un netto salto in avanti, inserendo il ruolo dei comuni, le distanze minime, limiti severi alla pubblicità e la salvaguardia dei regolamenti locali vigenti

31 ottobre 2013 - presentata la PDL 1759 per contrastare il gioco d’azzardo patologico e tutelare i minori

28 ottobre 2013 - viene richiesta l’urgenza delle PDL 101 e connesse in materia di gioco d’azzardo patologico

5 dicembre 2013 - adozione del testo base della legge sul gioco d’azzardo patologico da parte del comitato ristretto

4 febbraio 2014 - approvata dal Senato la delega fiscale con emendamenti peggiorativi in materia di pubblicità

27 febbraio 2014 - approvazione definitiva alla Camera della delega fiscale, che diventa la legge 11 marzo 2014, n. 23

27 febbraio 2014 - il Ministero della Sanità risponde all’interpellanza urgente sulle “app” destinate ai minori e apparecchi “ticket-redemption”

27 marzo 2014 - presentata interrogazione sulla mancata pubblicazione da parte di AAMS dei dati sulla raccolta giochi successivi all’ottobre 2012.




di Lorenzo Maria Alvaro / vita. it : Thumbup :
Avatar utente
teoteo
Vincita $690.00
Messaggi: 913
Iscritto il: 24 nov 2009, 12:12

Molto bene, ci son voluti anni ed anni ma finalmente l'han capita!!!
Rispondi