DROGATI DALLE SLOT MACHINE

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Slot
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Spero che questo link non sia in contrasto con il regolamento del forum, ma l'ho trovato molto interessante.

Guardate solo la prima parte, dato che non sono riuscito a selezionare solo quello che riguarda il gioco d'azzardo.

un saluto.
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Roger
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Capisco il signore in balia delle luci e dei suoni della slot machine, capita sempre a nche a me quando mi metto a giocare...fortunatamente uso un budget e mi do dei limiti per cui sono capace di entrare e di uscire.

Per quanto riguarda la pubblicità, sono d'accordo di eliminarla nelle televisioni
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Slot
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Continua cosi Roger, è importante avere un budget, e non sforare da questo.

Purtroppo, sto constatando, tramite l'altro forum, che le richieste di aiuto, e di persone che si sono rovinate con il gioco sono in aumento, e che la pubblicità martellante, su tutte le emittenti, le aperture di nuove sale slot, con VTL, sale scommesse, spesso sotto casa, in pieno centro cittadino, le possibilità di giocare on line, persino da cellulare, stanno contribuendo a questo scempio.

Speriamo che i politici, riescano a porre dei provvedimenti seri, su questo settore.

Un saluto .
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Slot
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GIOCO D'AZZARDO PIAGA SOCIALE: LA SICILIA AI PRIMI POSTI (50.7%)

AOSTA, 28.10.2012 – Il gioco d’azzardo, laddove travalica i limiti della legalità e del buonsenso, diviene una vera e propria piaga sociale ed economica. E’ proprio quello che sta accadendo, abbastanza in sordina, nel nostro Paese. A rivelarlo è la nuova indagine condotta dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di Krls Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it Magazine dell’Associazione Contribuenti Italiani presentata oggi ad Aosta., in Europa, per la maggior cifra giocata al tavoli da gioco, una media quasi 2.320 euro a persona, che vengono sottratti all'economia reale, minorenni inclusi, il cui numero è passato in soli 3 anni da 860 mila unità a 3,6 milioni – ha affermato Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani. - L'Erario si preoccupa più di fare cassa che di sensibilizzare sulle tematiche di dipendenza da gioco". Alla luce di quanto emerso dall’indagine di Contribuenti.it Magazine, da gennaio ad settembre dell’anno in corso sono aumentate del 20,8% le perdite dovute alla dipendenza da giochi e scommesse. I dati esposti rivelano che a un confronto tendenziale, ossia in relazione al medesimo periodo dello scorso anno, le perdite sono aumentate di 998 milioni di euro e il tendenziale massimo, alla fine del 2012, potrebbe raggiungere il 30,3%.

Il gioco legalizzato coinvolge ben 33,2 milioni di persone, tra di esse 8,4 milioni giocano con frequenza settimanale. Il giro di affari nel 2012 potrebbe superare gli 85miliardi di euro all’anno, in forte crescita rispetto ai 79 miliardi di euro del 2011, ai 61 del 2010 e agli appena 16 del 2003.

Anche il coinvolgimento di giocatori di età inferiore ai diciotto anni ha subito nel 2012 un forte incremento pari al 9,2%, ed in soli 3 anni sono passati da 860 mila unità a 3,6 milioni: a questa fascia è attribuibile il 34% di tutte le giocate.
I giocatori più incalliti sono quelli residenti in Molise con il 57%, segue la Campania con il 51% e dalla Sicilia 50,7%. In ultimo posto troviamo quelli del Trentino Alto Adige con il 31,9%.

Secondo l’indagine del Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto”, nel nostro Paese, il consumo e l’abuso di alcol e droghe viene visto come un problema sociale per la collettività e di salute per il singolo, mentre la dipendenza da gioco non viene riconosciuta dallo Stato, e chissà perché, come una malattia sebbene a livello psichiatrico, invece, venga catalogata come una vera e propria patologia. E così, tra il Superenalotto che presenta un montepremi per il “6″ fuori da ogni logica razionale, ed il poker on line legalizzato, non mancano le tentazioni di chi, affetto in maniera latente dal vizio del gioco, rischia di entrare nel tunnel della dipendenza. Ai tempi della crisi, tra l’altro, il fatturato dei giochi di Stato, anziché scendere, aumenta, a conferma di come gli italiani, sempre più disperati, sono alla ricerca di un full d’assi o di una sestina vincente per ottenere ciò che non gli è permesso nella vita reale.

L’Associazione Contribuenti Italiani, alla luce di quanto riscontrato, chiede che vengano introdotte delle misure forti e restrittive anche per quei giochi che sono considerati legali. Un’ipotesi è quella dell’identificazione del giocatore, al fine di evitare non solo l’approccio dei minorenni, quanto anche il diffondersi di traffici illegali come riciclaggio di denaro sporco, estorsione, usura e altre attività criminali organizzate. L’idea sarebbe quella di introdurre il divieto al gioco d'azzardo in tutti i luoghi pubblici, così come è avvenuto con le sigarette. Un’ulteriore proposta è quella di applicare su tutti i giochi legalizzati (IUG) un'imposta unica sostitutiva pari al 50% della vincita.
"Lo scopo delle istituzioni è quello di educare i cittadini, proteggere la loro salute, mentale e fisica - afferma Vittorio Carlomagno, presidente dell’Associazione Contribuenti Italiani - non di certo quello di indurli a giocare al poker o ad indebitarsi con persone senza scrupoli. Senza contare che sono non pochi i giocatori fanno uso di sostanze stupefacenti o si prostituiscono per racimolare i soldi. Per un reale rilancio dell'economia e per accompagnare il paese dall'uscita della crisi economica - conclude Carlomagno - i risparmi degli italiani dovrebbero entrare in circolazione nel mercato attraverso canali legali e produttivi e non lasciare che le perdite al gioco diventino prima fonte di entrate nelle casse statali."

L’ufficio stampa

FONTE: Contribuenti.it
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Slot
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E' il colmo

giochi pericolosi

Bambini: l'azzardo ammicca dalle app

Colori primari, linee morbide, grafica esultante: si presentano così le app per giocatori in erba. Slot machine a misura di bambino. Come Slot Jungle, pensata per chi ha dai 4 anni in su, dove è un cucciolo di leone a guidare nel gioco i cuccioli umani.

O Candy slot, ambiente zuccheroso e tranquillizzante dove la ruota gira tra caramelle, lecca-lecca e cioccolatini migno, o Dino slot, ambientato tra stegosauri e triceratopi. E poi c’è Sweet bingo che di dolce ha solo il nome, Amore cuore, Bingo pegasus... Fino ad arrivare a I Lupi che non ha vergogna di dichiararsi «gioco d’azzardo» per bambini.

E l’elenco potrebbe continuare molto, molto a lungo. Non si spende un soldo e neppure se ne vincono ma si guadagnano punti per giocare ancora.

E ancora. Il modo giusto – e la strategia perfetta – per garantirsi la crescita di nuovi gioco-dipendenti: chi con l’azzardo ci guadagna può considerarlo un investimento per il futuro. Perché anche se nella maggior parte dei casi sono app che non costano niente, alla lunga si pagano care.

L’abitudine al gioco si farà strada, scommettere diventerà un’attività tra le tante possibili.
Normale. E la cultura dell’azzardo avrà messo radici.

Cercando una app per lo smartphone o per il tablet nella categoria “slot machine” se ne trovano almeno 2.200 e sono sempre più numerose quelle con il tag “per bambini” di età compresa tra gli otto e i quattro anni. Quelle destinate a chi ha tra i 16 e i 18 anni si sprecano. Una fascia d’età nel mirino di tutto un mercato: «Che i bambini e i ragazzi siano il target privilegiato della cultura consumistica è ormai un fatto assodato.

Proprio perché ne siamo consapevoli e siamo consapevoli della fragilità della materia maneggiata, i nostri figli, dobbiamo impegnarci per garantire tutele e protezioni. Come?

Insegnando loro – si risponde Isabella Poli, direttore scientifico del “Centro studi media e minori” – quali diritti hanno e come difenderli». E il primo diritto è potersi muovere nel mondo della tecnologia e dei media senza doversi continuamente guardare dalle trappole e dai predatori.

«I bambini maneggiano con più abilità dei genitori smartphone e tablet ma con un livello di consapevolezza ancora troppo basso. Non sono in grado di riconoscere la violenza insita in certe proposte. Come questa – prosegue Poli – di cui stiamo parlando». Cosa ci salverà? «Una regolamentazione e un’educazione – conclude – più specifiche per i new media».

Le trappole da cui bisogna guardarsi sono anche semantiche: la parola “azzardo” è ormai un’illustre desaparecida. «Non si trova mai – spiega Simone Feder, anima del movimento no-slot – né sui gratta e vinci né nelle lottery, e neanche in quelle online ormai diffusissime. Ci stanno rubando la parola “gioco” e lo fanno apposta per rendere indefinito il confine tra lecito e non lecito».

Ma le insidie non sono solo nel web: sono tanti gli esercizi che accanto alle slot con il divieto ai 18 anni cominciano a istallare quelle per ragazzi, che hanno preso il posto dei vecchi flipper o dei videogiochi a gettone.

Si vincono ticket per giocare di nuovo. Più si è fortunati, più ticket si accumulano e alla fine si ritira un premio, di valore variabile. Si chiamano “ticket redemption” e stanno cominciando anche la loro marcia alla conquista dei centri commerciali.

Nicoletta Martinelli fonte avvenire .it
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teoteo
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Slot ha scritto: Colori primari, linee morbide, grafica esultante: si presentano così le app per giocatori in erba. Slot machine a misura di bambino. Come Slot Jungle, pensata per chi ha dai 4 anni in su, dove è un cucciolo di leone a guidare nel gioco i cuccioli umani.

O Candy slot, ambiente zuccheroso e tranquillizzante dove la ruota gira tra caramelle, lecca-lecca e cioccolatini migno, o Dino slot, ambientato tra stegosauri e triceratopi. E poi c’è Sweet bingo che di dolce ha solo il nome, Amore cuore, Bingo pegasus... Fino ad arrivare a I Lupi che non ha vergogna di dichiararsi «gioco d’azzardo» per bambini.
Non ci credo dai :(

I miei figli avranno il telefono a 14 anni, lo smarphone/tablet credo ancora più in là.

Sarò bigotto e con una mentalità un po' vecchia, ma vedo con i miei occhi che i bambini non sanno controllarsi, non sanno autolimitarsi, gli dai un gioco in mano e vanno avanti finchè non gli viene un attacco epilettico... Quindi finchè non mi dimostreranno di aver capito cosa significa azzardo, i rischi da te citati difficilmente li correranno. O perlomeno ci proverò a tenerli lontani...
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Slot
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Farai del tuo meglio Teo, ma per esperienza ti dico che i ragazzi, quando sono sotto controllo genitoriale, sono tutti bravi.
E' quando si trovano nel "branco " che diventano più deboli.
Si fanno forza uno con l'altro, ma sono più esposti a commettere fesserie.
A proposito , ho aperto un blog, e una pagina facebook,
se volete dargli un'occhiata, mi farebbe piacere.
In questo ultimo periodo sono molto impegnato nel forum del Cestep
troppi ingressi di persone che hanno grossi problemi con il gioco.

un saluto ragazzi e guardia sempre alta!
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